mercoledì 30 ottobre 2013

La sigaretta elettronica è ok "Aiuta a smettere di fumare"

Il presidente della Società italiana di tabaccologia, Biagio Tinghino non crede alla pericolosità della e-cig e la promuove come un aiuto per smettere di fumare.






La sigaretta elettronica è un'evoluzione rispetto alla sigaretta tradizionale, non è così pericolosa come l'hanno dipinta recentemente e può, invece, essere una "stampella" nella terapia di disintossicazione dal fumo. Lo ha detto Biagio Tinghino, coordinatore del Sert di Monza e presidente della Società italiana di tabaccologia (Sitab), intervenendo al congresso di Federserd in corso a Roma. "Aspettiamo gli studi sulla reale efficacia della e-cig nello smettere di fumare - ha premesso Tinghini - ma diciamo no agli allarmismi sulla sua nocività". L'esperto ha criticato uno studio recente dell'Università di Napoli Federico II, dal quale emergerebbe la pericolosità delle e-cig, sulla base del contenuto in metalli pesanti nel vapore: "è improbabile paragonare il contenuto in metalli pesanti con quello dell'acqua, come fa questo studio. Se lo paragoniamo con quello di tanti alimenti, risulta inferiore o uguale". Ancora, spiega Tinghino, "le emissioni di particolato (polveri sottili), secondo uno studio che ho fatto con l'Università di Perugia e con La Sapienza di Roma, dimostra che il contenuto di Pm10 nelle e-cig è di 50-60 microgrammi per metro cubo, mentre nelle sigarette tradizionali varia da 300 a 900 microgrammi, cioè 10-15 volte di più. La soglia massima consentita nell'aria è di 50 microgrammi, quindi in linea con quello prodotto dalla e-cig". Quanto agli effetti avversi, "finora ne sono stati segnalati 400 ma nessuno di grande significato e soprattutto non comparabili con quelli del fumo". Dunque, "non si può dire che la sigaretta elettronica sia tossica quanto quella tradizionale, e in più può essere utile in un contesto di terapia della dipendenza dal fumo". I tassi di "cessazione" dal fumo, ha reso noto, sono del 3% di chi smette spontaneamente, del 10% con l'ausilio di cerotti o simili, del 30-40% per chi si cura nei centri antifumo. Non c'è la pillola magica,, smettere di fumare non è un evento ma un processo". In Italia, ha detto Tinghini, l'e-cig è stata provata da un milione e mezzo di persone ma solo 500 mila la usano abitualmente. Il fatturato nel 2012 è stato di 350 milioni di euro.

2 commenti: